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30 apr 2020

Impact Organization: la sfida del domani

Simone Teti, Responsabile Finance, Administration & Control di ItaliaCamp, parla di Impact Organization come sfida per affrontare il nuovo contesto economico-finanziario

Impact Organization Simone Teti

Nell’attuale clima geopolitico, tra il botta e risposta dei leader mondiali, la velocità di generazione di misure macro e micro economiche, la conversione della quotidianità di strada in quotidianità di casa e le immagini virali di corsie d’ospedali e code ai supermercati, non è difficile individuare la parola che meglio descriva lo status quo legato all’avanzata del Covid19: incertezza.

Una incertezza che viaggia costante insieme ai numeri dei nuovi contagiati e ai dubbi sul modo in cui sarà possibile riprendere poi la vita di tutti i giorni, fatta anche di mezzi pubblici, code in mensa o al bancone del bar, protocolli e sistemi di protezione obbligatori.

La crisi sanitaria e sociale che il Covid porta con sé è di contrappasso anche una crisi economica che non ha eguali nella nostra storia repubblicana. Non è facile immaginare quali scenari si comporranno nel post lockdown, non potendo paragonare gli andamenti di questo tzunami globale né alla crisi del 2008 né ad una “economia di guerra” in senso stretto.

Appare chiaro ai più che l’attuale contrazione dell’offerta genererà una compressione della domanda in una sorta di effetto vortice da cui sarà possibile uscire solo identificando attentamente interventi efficaci e combinati di politica economica europea e nazionale, a sostegno della liquidità di impresa e con una maggiore flessibilità nelle politiche di bilancio. Al riguardo, alcune stime preliminari date da Confidustria indicavano a fine marzo un calo del PIL pari al -6,00% sotto l’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria potesse terminare a maggio e con una diminuzione di almeno lo 0,75% per ogni settimana di blocco normativo delle attività produttive. Ipotesi che tendono oggi ad essere superate, mettendo in seria difficoltà la capacità di resilienza del nostro sistema imprenditoriale composto principalmente di PMI, in difficoltà nel dare linfa alle proprie attività di ricerca e sviluppo e investimenti necessari alla crescita produttiva.

Lo scenario post lockdown, che seguirà la fase emergenziale, sarà punto di origine di un mercato che richiederà alle imprese una maggiore flessibilità e intraprendenza d’azione, passando per una nuova versione della propria visione strategica e un’attenta e puntuale pianificazione finanziaria.

In questo disegno sfocato dunque si va delineando con maggiore forza nell’ambito produttivo la necessità di riconsiderare prodotti e servizi, oltre che processi produttivi e organizzazione del lavoro, con un occhio allenato all’analisi della sensitività finanziaria e la mano pronta a mettere in campo ogni azione legittima a garantire il mantenimento delle proprie condizioni di continuità.

La sfida ha carattere di urgenza e necessita il riconoscere la centralità dell’essere umano e della sua capacità di servirsi di dati e tecnologie per far fronte alle esigenze del nuovo concetto di quotidiano. Creare reti di collaborazione in grado di connettere bisogni essenziali con risorse finanziarie e umane provenienti da fonti nazionali e internazionali e realtà geograficamente e socialmente diverse e distanti.

È necessario individuare poi a livello macro gli asset strategici in ambito sociale, sanitario, ambientale, culturale e sperimentare modelli coraggiosi di investimenti pazienti che tengano conto dell’impatto generato nel Paese, per replicarlo in maniera virtuosa e scalabile immaginando un sistema produttivo più vicino alle esigenze non solo del mercato del domani ma del singolo individuo e della sua rete sociale.

Con ItaliaCamp abbiamo già tracciato questa direzione con il Piano Industriale 2020-2022, dando una prima risposta a un contesto economico e sociale profondamente diverso rispetto a quello di 20 anni fa. Secondo una visione
strategica degli obiettivi economico finanziari e di un piano di investimenti definito, la nostra vision è quella di diventare la prima Impact Organization in Italia: un’organizzazione in cui convivono le due anime profit (la Società) e no-profit (l’Associazione) di ItaliaCamp, in grado di promuovere e realizzare progetti che oltre a un ritorno economico garantiscano un alto impatto sociale. Si tratta del modello degli ITALIA TEAM, che abbiamo presentato lo scorso primo febbraio in occasione dell’evento di celebrazione del nostro decimo anno di attività e che oggi è il cuore della nostra organizzazione, tanto da aver lanciato un nuovo “team d’impatto” per cercare soluzioni e buone pratiche con cui superare insieme l’impatto del Covid-19 (Ripartiamo INSIEME).

Il coraggio e l’innovatività nel rispondere a questa sfida, ora che l’emergenza coronavirus ci ha imposto una brusca accelerazione e una nuova vista verso il futuro, farà la differenza per esserci, insieme, domani.