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03 lug 2024

SIMEST (Gruppo CDP) investe nella crescita internazionale di Italiacamp, la PMI innovativa specializzata in servizi di consulenza per imprese e istituzioni e nella promozione di progetti a impatto economico e sociale

€1,2 milioni per il potenziamento dell’Hub di Dubai, destinato allo sviluppo di progetti di internazionalizzazione del Made in Italy

All’operazione ha partecipato anche il Fondo di Venture Capital, strumento gestito da SIMEST in convenzione con la Farnesina

Roma, 03 luglio 2024 – SIMEST, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha contribuito con 1,2 milioni di euro alla crescita negli Emirati Arabi di Italiacamp, PMI innovativa con sede a Roma e Milano, specializzata nella fornitura di servizi di consulenza sui temi della sostenibilità, dell’impact economy e dell’innovazione per organizzazioni pubbliche e private e Istituzioni. Con questo investimento, SIMEST ha acquistato una quota di minoranza in Italiacamp EMEA FZE, società di servizi costituita da Italiacamp a fine 2022, con sede a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Italiacamp EMEA è impegnata in percorsi di internazionalizzazione a sostegno e per la valorizzazione del Made in Italy e gestisce il Dubai Hub for Made in Italy, uno spazio di oltre 2.000 metri quadrati tramite il quale vengono erogate attività di consulenza a supporto all’internazionalizzazione delle imprese, networking con le istituzioni locali e education e formazione sui temi del Made in Italy. L’Hub ha sede nella Convention Tower del Dubai World Trade Center (DWTC), free zone dedicata al commercio internazionale fra i principali centri espositivi al mondo e punto di riferimento per i Paesi MENA e dell’Asia. Le differenti aree di azione per Italiacamp EMEA sono tre:

Space, per sviluppare le relazioni tra imprese italiane con partner istituzionali e di business dell’area MENA;

Advisory, per supportare le aziende italiane che avviano la propria attività nell’area attraverso un network di relazioni e l’accesso a una piattaforma “phygital” di servizi per l’accelerazione e l’internazionalizzazione del business;

Education, per fornire formazione e know-how sul Made in Italy a laureati e professionisti locali tramite specifici programmi di formazione.

Grazie all’investimento di SIMEST, la Società potrà agire da acceleratore di business per le PMI nei Paesi del Golfo, favorendo lo sviluppo delle imprese italiane in settori di interesse strategico prioritario per quest’area geografica come agritech, design, sanità, fintech, mobilità, moda, turismo e in cui il Made in Italy è una best pratice a cui guardare. Nell’operazione è coinvolto anche il Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Italiacamp nasce nel 2010 con l’obiettivo di creare valore sociale ed economico per il Paese mettendo a sistema competenze organizzative, relazionali e progettuali, missione che si è evoluta nel tempo e che ora punta a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati di punta per il Made in Italy. L’organizzazione vede nel proprio capitale sociale alcune delle principali aziende del Paese: Poste Italiane, Ferrovie dello Stato Italiane, Invitalia, Rcs MediaGroup, UnipolSai, TIM e, come socio maggioritario, l’Associazione Italiacamp. L’investimento si aggiunge all’attuale portafoglio equity di SIMEST che conta oltre 220 progetti in tutto il mondo, per circa 800 milioni di euro. Nel solo 2023, attraverso l’attività di ingresso nel capitale delle imprese, SIMEST ha registrato operazioni equity per circa 170 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro a valere su risorse proprie e 74 milioni di euro a valere su risorse del Fondo di Venture Capital.

24 apr 2024

Imprenditorialità giovanile a Isernia: al via il progetto Vivaio delle Imprese per stimolare le idee del territorio

Il progetto è sostenuto dall’avviso pubblico «Giovani e Impresa» di ANCI e co-finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Isernia, 24 aprile – Sono ufficialmente partite le attività di Vivaio delle Imprese – Dalle nostre radici per arrivare in alto; il progetto che mira a incentivare l’imprenditorialità giovanile e lo sviluppo di progetti a vocazione sociale nel territorio molisano, è stato presentato oggi alla stampa presso la Sala Comunale del Comune di Isernia.

Vivaio delle Imprese, di cui il Comune di Isernia è capofila, è fra i 20 progetti selezionati e sostenuti dall’avviso pubblico «Giovani e Impresa» di ANCI, co-finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’obiettivo è coinvolgere i giovani del territorio, dai 17 ai 34 anni, in attività di empowerment per sviluppare conoscenze e competenze che permettano loro di sviluppare nuove idee imprenditoriali, anche grazie alla valorizzazione delle principali peculiarità economiche e sociali del territorio e alla combinazione di best practice locali e nazionali.

Iniziativa entusiasmante per il nostro territorio: “Vivaio delle Imprese” rappresenta una svolta significativa per l’imprenditorialità giovanile a Isernia. Il nostro obiettivo è creare un ambiente in cui le giovani menti innovative possono fiorire, trasformando le loro idee audaci in realtà tangibili. Questo progetto non solo rafforza la nostra economia locale, ma serve anche come un faro di speranza, mostrando che, insieme, possiamo superare le sfide economiche e sociali”. — Piero Castrataro, Sindaco di Isernia.

Come Assessore alle Politiche Giovanili, sono particolarmente entusiasta dell’opportunità che “Vivaio delle Imprese” offre ai nostri giovani. Questa iniziativa non solo equipaggerà i giovani con le competenze necessarie per creare nuove imprese, ma anche per promuovere un senso di responsabilità sociale e comunitaria. Attraverso il supporto e la guida di mentori e associazioni, questo progetto mira a incanalare l’energia creativa dei giovani verso la costruzione di un futuro sostenibile e inclusivo per tutti. Così creiamo insieme un’Isernia in cui restare” — Federica Vinci, Vicesindaca e Assessore alle Politiche Giovanili di Isernia.

Il progetto si svilupperà in due fasi: la prima, da maggio ad agosto, sarà finalizzata a diffondere le informazioni del progetto e a intercettare i ragazzi e le ragazze che saranno i protagonisti delle attività proponendo le loro idee e progetti attraverso un contest che sarà lanciato a maggio. In questa fase, sarà centrale il contributo di giovani volontari che promuoveranno il progetto nelle scuole e all’interno di eventi di speed meeting -, incontri che si terranno tra giugno e maggio a cui parteciperanno testimonial che, per la loro storia personale e professionale, potranno essere di ispirazione per i giovani attraverso la condivisione delle proprie storie ed esperienze, supportandoli anche nello sviluppo delle loro competenze. 

La seconda invece prenderà il via il prossimo settembre: grazie ad attività laboratoriali e incontri di coaching dedicati all’autoimprenditorialità durante i quali i partecipanti avranno la possibilità di sviluppare le loro idee, ottimizzarle e trasformarle in progetti imprenditoriali che verranno presentati durante l’evento finale di febbraio a stakeholder, imprenditori e potenziale finanziatori. Un progetto che punta alla costruzione di un network di innovazione nel territorio di Isernia che possa essere da stimolo per l’economia locale, l’inclusione sociale, l’attrazione di talenti e offrire una prospettiva di sviluppo grazie alla messa a sistema di best practice e l’attivazione del tessuto economico sociale funzionale a far crescere le idee di imprese e associative.

Il progetto è sviluppato con il supporto di Italiacamp, impact organization che coniuga profit e non profit per promuovere progetti a impatto sociale con partner privati e pubblici.

Siamo contenti di essere al fianco del Comune di Isernia e del territorio molisano in questo nuovo progetto. Con Vivaio delle Imprese Italiacamp porta avanti la sua azione di supporto alle pubbliche amministrazioni per rispondere ai bisogni sociali e di sviluppo che emergono direttamente dai territori” – dichiara Luigi Mazza, Direttore Generale Italiacamp ETS. “Solo lavorando sullo sviluppo di conoscenze e competenze nei giovani, possiamo fornire gli strumenti più adatti per diventare attori di cambiamento e generare così un impatto positivo non solo in termini economici, ma anche sociali”

Sono partner del progetto i comuni di  Colli al Volturno, Miranda Pesche, Macchia d’Isernia, Agnone, Cerro al Volturno; l’Istituto ISIS Fermi Mattei; le realtà locali imprenditoriali e associative Santa Croce, Birrificio La Fucina, La Bottega degli ArtiSgiani, Molise Rafting, Associazione C.A.S.T. 

Tutti gli aggiornamenti sul progetto, le opportunità e futuri sviluppi sono disponibili al sito vivaioimprese.it. I ragazzi e le ragazze che vogliono partecipare come volontari alle attività potranno candidarsi sul sito ufficiale. La partecipazione è aperta anche a università, scuole e associazioni del territorio. Le aziende interessate a entrare nel network progettuale potranno richiedere maggiori informazioni per approfondire le possibilità di collaborazione alla mail info@vivaioimprese.it.

07 mar 2024

Sei Nazioni, per Roma e Lazio un impatto del turismo sportivo da oltre 37 milioni di euro

Roma – Il Sei Nazioni è prossimo a festeggiare le nozze d’argento con Roma, dove approda per la prima volta, allo Stadio Flaminio, il 5 febbraio del 2000 con lo storico successo degli Azzurri sulla Scozia, allora campione in carica.

Una vittoria sul campo che pose le fondamenta per lo sviluppo del Torneo come evento sportivo di riferimento per l’inverno romano, evolvendo gradualmente – e poi con sempre crescente consistenza dal 2012 ad oggi, con il trasferimento dallo Stadio Flaminio allo Stadio Olimpico – sino a divenire un momento di celebrazione del Gioco e dei suoi valori tra i più colorati, affascinanti e coinvolgenti di un Torneo che, nelle sue prime incarnazioni, affonda le sue radici nell’ultimo ventennio del diciannovesimo secolo.

Anno dopo anno, le partite interne dell’Italia Maschile nella Capitale hanno trasceso gli ottanta minuti di combattimento sul campo, trasformandosi progressivamente in un appuntamento di massa, la trasferta più amata e apprezzata dai tifosi, in particolare quelli d’Oltremanica, capace non solo di generare profitti funzionali allo sviluppo del movimento rugbistico italiano ma di garantire un solido impatto economico per gli stakeholders primari di FIR, le istituzioni nazionali e gli sponsor.

A due giorni dalla quarta giornata del Torneo 2024, ancora contro la Scozia il prossimo sabato 9 marzo, la Federazione Italiana Rugby ha voluto celebrare idealmente le venticinque partecipazioni al Sei Nazioni presentando insieme al Ministero del Turismo, a Regione Lazio e Roma Capitale la valutazione di impatto della scorsa edizione del torneo, realizzata dall’organo di governo del rugby italiano insieme a  Italiacamp, organizzazione che lavora con grandi realtà pubbliche e private, università, centri di ricerca e organizzazioni sportive per sviluppare, comunicare e misurare progetti di impatto sociale. Dall’analisi emerge per la prima volta il valore condiviso e intangibile derivante dall’identificazione e valutazione degli effetti economici e sociali di tutte le categorie di portatori d’interesse coinvolti, dal territorio locale alle scuole, dai volontari impegnati nell’organizzazione ai tifosi.

L’analisi, presentata presso la sede di Regione Lazio dal Presidente federale Marzio Innocenti insieme al Ministro del Turismo Daniela Santanchè, al Presidente di Regione Lazio Francesco Rocca, all’Assessore ai Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato e all’Amministratore delegato di Italiacamp Fabrizio Sammarco – con la collaborazione di Punto 3 relativamente alla certificazione di sostenibilità dell’evento – ha riguardato i dati rilevati nel corso del Torneo 2023, con tre partite interne disputate ed il loro impatto economico, di engagement, ambientale e sociale.

Le principali risultanze dell’analisi hanno restituito un valore economico del turismo sportivo generato dall’evento Sei Nazioni pari a 37.2 milioni di euro per il territorio derivante dalle spese sostenute per accoglienza, ristorazione e trasporti dagli oltre 123.000 tifosi provenienti da tutta Italia e dall’estero per l’evento, a cui si aggiungono oltre 600.000 euro di gettito fiscale per Roma Capitale.

La realizzazione dell’evento ha generato un impatto economico – diretto, indiretto e indotto – sull’ecosistema nazionale pari a 5,2 milioni di euro. Questo vuol dire che per ogni euro investito nell’organizzazione del Torneo 2023, l’effetto positivo per la comunità – in termini di impatto economico diretto, indiretto e indotto – sia stato raddoppiato (1 euro investito nel Sei Nazioni = 2,01 euro impatto economico per il sistema di riferimento).

Inoltre, i costi sostenuti hanno attivato 1,4 milioni di euro di entrate fiscali per lo Stato.

Il Peroni Nastro Azzurro Terzo Tempo Village, teatro delle attività di intrattenimento pre e post gara, si conferma un asset amato dal pubblico e un’opportunità di business per i partner FIR, con oltre 1,2 milioni di euro di consumi ripartiti tra food & beverage e merchandising ed oltre 100.000 ore complessivamente passate all’interno del Parco del Foro Italico dagli oltre  120.000 fans che hanno visitato il Villaggio, a fronte dei 148.756 tifosi romani e non solo che hanno assistito alle tre gare interne 2023.

La Federazione, in sinergia con il proprio partner organizzativo Sport&Salute, ha garantito nella gestione dell’evento una crescente attenzione alle nuove istanze del proprio pubblico e della società in generale, sia sul fronte della coesione sociale – oltre il 90% dei tifosi hanno condiviso la partecipazione con amici e familiari – che dell’impatto ambientale, confermando un trend operativo di gestione responsabile dell’evento avviato già dalle prime edizioni allo Stadio Olimpico e via via consolidato da FIR attraverso l’adozione di scelte virtuose concrete , confermando anche per il 2023, unica tra le Union del Sei Nazioni, la certificazione ISO 20121 di evento sostenibile.

 

22 giu 2023

Riqualificazione urbana, dagli storici stabilimenti del marmificio di via Papareschi nasce Opificio Italiacamp

Con un’operazione da 5 milioni di euro Italiacamp contribuisce alla rigenerazione di Marconi

 

Roma, 22 giugno – Tornano alla città gli storici stabilimenti del marmificio di via Papareschi: oltre 1600 metri quadri che, dal 1929 al 2022, sono stati sede dell’Opificio Ditta Medici, storica famiglia che ha legato la sua vita a quella del marmo. A recuperare gli spazi è Italiacamp, impact organization che promuove progetti a impatto sociale, con un’operazione di riqualificazione da 5 milioni di euro. Nasce così Opificio Italiacamp, un luogo di rigenerazione urbana in linea con la mission dell’organizzazione, quella di creare impatto sociale e incidere positivamente sul territorio e la comunità nelle quali opera.

L’operazione. L’operazione immobiliare è stata realizzata lo scorso dicembre con l’advisory di Horizon Real Estate e il supporto finanziario di Alba Leasing e Bper Banca. Nella conclusione dell’operazione, un ruolo decisivo è stato giocato dalla valorizzazione della storia del luogo. La ristrutturazione, al via nel giugno 2023, si concluderà nella seconda metà del 2024. Il progetto, curato dallo Studio Lococo, vuole recuperare la struttura originaria dell’Opificio, mantenendo inalterati la forma esterna e i caratteri di maggior pregio, intervenendo con demolizioni mirate solo alla rimozione di aggiunte successive e con interventi ricostruttivi legati all’adeguamento strutturale. Il valore dell’investimento per Italiacamp, tra operazione immobiliare e ristrutturazione, è di 5 milioni di euro.

Opificio Italiacamp. Gli spazi, contribuiranno alla rigenerazione urbana dell’area attraverso un restauro conservativo e di rifunzionalizzazione  Già promotrice di operazioni di rigenerazione urbana – come il Milano Luiss Hub, centro polivalente recuperato da una vecchia officina dismessa, o il progetto Officine Mezzogiorno a Lecce,  avviato grazie al sostegno del Fondo innovazione Sociale – oggi Italiacamp, con il nuovo progetto dell’Opificio, vuole aprire alla città la sua casa, uno spazio dedicato alle attività di education, empowerment, impatto, innovazione ed eventi, ma anche un luogo di lavoro aperto e flessibile che si affiancherà all’attuale sede romana.

“Abbiamo scelto l’Opificio dopo una lunga ricerca su Roma per individuare un luogo che fosse centrale e che al tempo stesso potesse rappresentare un’occasione di riqualificazione e si inserisse nella storia produttiva e sociale della città. E l’Opificio ha questa eredità simbolica, legata alla cura e al saper fare opere destinate a restare, cui vogliamo idealmente connetterci. È questo lo spirito per cui crediamo che sia ancora fondamentale investire negli spazi fisici.” dice Fabrizio Sammarco, Amministratore delegato di Italiacamp.

Opificio Ditta Medici. Un luogo unico come unica è la sua storia: gli spazi sono stati costruiti nel 1907 e fino al 1928 hanno ospitato l’asilo per i figli degli operai della Mira Lanza, la storica azienda di detersivi e candele, il refettorio e l’infermeria. Da allora e fino al 2022, sono diventati poi Opificio della Ditta Medici, al contempo laboratorio, magazzino e spazio espositivo. Imponenti blocchi e lastre di marmo da tutto il mondo sono stati lavorati al suo interno, dove erano collezionati marmi rari e persino estinti. L’Opificio Ditta Medici rappresenta l’ultima sede di una famiglia che in quasi 200 anni di attività ha lavorato in tutto il mondo, realizzando opere e restauri di chiese, palazzi di governo e di organizzazioni internazionali e di musei: dalle pavimentazioni della Basilica di San Pietro, della Galleria dei Candelabri e della Cappella Sistina alle cattedrali di Westminster a Londra e Saint Patrick a New York; dalle sale del Quirinale ai lavori per Camera e Senato; dal Museo Getty di Malibù al restauro dei busti della Passeggiata del Pincio.

Il territorio. L’Opificio Italiacamp sorgerà nel distretto ex industriale fra Marconi e Ostiense, un luogo adibito a impianti produttivi sin dall’800, il cui sviluppo fu legato a quello del vicino Mattatoio a Testaccio. Il progetto è al centro dell’area tra viale Marconi e Lungotevere Gassman, che ha per confine il Ponte di Ferro e il Teatro India e guarda a Ostiense e al Gazometro, dall’altro lato del Tevere. Si tratta si uno dei quadranti più dinamici della città di Roma, oggetto di un processo di recupero e rifunzionalizzazione da ormai diversi anni, per esempio con l’inaugurazione di Parco Marconi, e oggi al centro del bando Reinventing Cities 2022, con il recupero dello stabilimento ex Mira Lanza, prezioso complesso di archeologia industriale, e la realizzazione del futuro Parco Papareschi.

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Per ulteriori informazioni su Italiacamp

Elisabetta Pessano | Chief Communications Officer

e.pessano@italiacamp.com  – 345 7126 772

Domenico Laurenda | Communications Specialist

d.laurenda@italiacamp.com – 333 3221 425

Elena Giacchino | Serotonina Media
elenagiacchino1@gmail.com – 340 2682 776

Florentina Ricciarelli | Serotonina Media
florentina.ricciarelli@gmail.com – 329 2348 154

ufficiostampa@italiacamp.com

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Italiacamp è un’impact organization che coniuga profit e non profit con l’obiettivo di promuovere progetti a impatto sociale e sviluppare valutazioni d’impatto con numerosi partner, privati e pubblici. Sin dalle origini, Italiacamp ha come obiettivo la generazione di nuovo valore sociale e lo scouting di innovazione per cittadini, territori e comunità, lavorando in partnership con aziende, istituzioni, università e terzo settore. Grazie al rapporto con partner pubblici e privati, Italiacamp istituisce, riqualifica e anima luoghi dedicati a innovazione, education, formazione professionale e imprenditorialità, con l’obiettivo di creare una rete diffusa sul territorio nazionale che generi impatto economico, sociale e culturale sui territori e sulle comunità che li abitano, mettendo in connessione le città più all’avanguardia con i centri più periferici. I luoghi di Italiacamp nascono da progetti di rigenerazione urbana per diventare spazi di aggregazione, innovazione e formazione per giovani, imprese e startup.

27 apr 2023

Apre il Dubai Hub for Made in Italy, primo polo per le aziende italiane che vogliono investire negli Emirati Arabi

Dubai, 27 aprile 2023 – Inaugurato oggi il primo Hub per il Made in Italy negli Emirati Arabi Uniti, un ponte per le società italiane che vogliono espandersi in Medio Oriente, Nord Africa e Sud Est Asiatico e nell’ecosistema di business emiratino. L’Hub è gestito da Italiacamp, organizzazione nata nel 2010 con l’obiettivo di creare valore per il Paese, missione che si è evoluta nel tempo e che ora punta a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati in espansione, nei quali il Made in Italy ha ancora grandi opportunità da cogliere.

All’evento hanno partecipato in collegamento video il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e il Ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, e per le autorità emiratine ha preso parte al taglio del nastro Helal Saeed Al Marri, Direttore del Dipartimento dell’Economia e Membro del Consiglio Esecutivo di Dubai, insieme all’Ambasciatore italiano presso gli Emirati Arabi Uniti Lorenzo Fanara. All’evento hanno anche preso parte, tra gli altri, la Vice Presidente di Confindustria con delega all’internazionalizzazione Barbara Beltrame Giacomello e Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell’Università Luiss. Intervenuto anche l’artista e scultore Jago.

L’interscambio commerciale tra Italia ed Emirati è in significativa e continua crescita: nel 2022 le esportazioni dall’Italia sono aumentate del 25,2% e il nostro Paese è il principale partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti tra quelli UE. Gli Emirati sono oggi per l’Italia il primo fornitore e il primo mercato di sbocco del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena).

L’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy offre servizi di sviluppo commerciale e si candida a essere una vetrina non solo per le imprese italiane, ma anche per le università e istituzioni formative che guardano al Golfo per estendere la propria offerta ed esportare competenze e know-how del Made in Italy.

Negli Emirati, la città di Dubai è diventata sempre più uno dei principali centri mondiali dell’economia, dove convergono imprese e investitori, porta d’accesso per Golfo, Medio Oriente e Nord Africa e finestra sull’India e il Sud Est Asiatico, tutti Paesi in forte crescita.

L’Italiacamp Hub for Made in Italy si trova al Dubai World Trade Center (DWTC), free zone dedicata al commercio internazionale. Offre ai propri membri servizi di consulenza per il setup del business internazionale, attività di networking e business matching. Uno spazio di 2.000 mq all’interno della Convention Tower, uno fra i principali centri espositivi al mondo e punto di riferimento per i paesi MENA e dell’Asia, con oltre 3 milioni di visitatori e 500 eventi e fiere all’anno.

L’obiettivo è estendere il valore del saper fare italiano: della qualità di manifattura, moda e arredo, gastronomia, tradizione sportiva e delle competenze italiane nella meccanica e nell’ingegneria, che sono apprezzate in tutto il mondo.

Le opportunità di crescita in questi mercati non riguardano solo il business: la diffusione delle competenze e del know-how del Made in Italy aprono un ponte in entrambi i sensi. Da un lato per sviluppare l’interscambio commerciale con il nostro Paese, dall’altro per consolidarsi negli Emirati, le imprese italiane hanno necessità di personale locale altamente specializzato.

“L’Italiacamp Dubai hub for Made in Italy è la prova del dinamismo delle relazioni fra Emirati Arabi Uniti e Italia, oltre che un’opportunità per rafforzare i rapporti tra i due Paesi unendo il saper fare italiano alla formazione di eccellenza. Promuovendo la nostra cultura, in campo tecnico-scientifico e umanistico, diventiamo moltiplicatori di opportunità per le nostre imprese” ha ricordato il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani che ha ringraziato gli intervenuti per il lavoro e l’impegno al servizio del Paese.

“Mi auguro che l’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy possa rappresentare un luogo dove mettere a frutto le nuove opportunità che saranno a disposizione di tutte le imprese italiane grazie all’impegno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Spero che questo possa essere esempio di modello di collaborazione fra l’Italia e le comunità italiane all’estero, perché è sempre più necessario far valere il nostro modello produttivo apprezzato nel mondo.” ha dichiarato nel suo messaggio il Ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso.

Barbara Beltrame Giacomello, Vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, ha affermato “Questa apertura è il segno importante della continuità e dell’attenzione che il nostro Paese dedica a un partner strategico come gli Emirati Arabi Uniti. La forte presenza imprenditoriale italiana operante sul mercato è alla base delle eccellenti relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi. Il nuovo Hub sarà un ulteriore strumento per consolidarle e aumentarle promuovendo le nostre eccellenze”.

Fabrizio Sammarco, AD Italiacamp e Board member Dubai Hub for Made in Italy, ha dichiarato: “La missione di Italiacamp si è evoluta nel tempo per poter dare risposta ai cambiamenti di mercato e società e adesso punta anche a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati in espansione, nei quali il Made in Italy ha ancora grandi opportunità da cogliere. Affiancare le imprese italiane e sostenere le istituzioni universitarie nel cogliere queste opportunità significa creare valore e sviluppo per il Paese per stringere ancor di più le relazioni culturali, sociali ed economiche tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti”.

16 mar 2023

Italiacamp è Impact Partner della Federazione Italiana Rugby

Italiacamp e Federazione Italiana Rugby scendono in campo per realizzare insieme iniziative di impatto sociale. L’impact partnership, annunciata in occasione della vigilia del test-match della Nazionale Italiana Rugby maschile con la Scozia, ultima giornata del Guinness Sei Nazioni 2023, punta a consolidare l’impegno di Federugby nei confronti di tifosi e comunità.

Rappresentare al meglio il valore creato dal sistema rugby tramite la misurazione e progettazione di impatto sociale è l’obiettivo della collaborazione. Accanto a questo, anche il potenziamento dei FIR Camp, i camp estivi dedicati ai più giovani, che vedranno per la prima volta le discipline STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) sul campo da rugby, un’occasione di formazione per sviluppare le proprie attitudini sportive e maturare contemporaneamente know-how su materie scientifiche
e innovazione.

Simbolo del gioco di squadra, determinazione e fair play, i valori del rugby si incontrano naturalmente con la generazione di impatto positivo, non solo economico ma anche sociale a favore di territori e comunità. Un impegno e un percorso condiviso da Italiacamp che sarà al fianco di Federugby nella valutazione delle attività realizzate sul campo e fuori dal campo di gioco, per valorizzare al meglio i benefici generati, soprattutto grazie all’organizzazione di eventi dalla rilevanza internazionale come il Guinness Sei Nazioni ed il TikTok Women’s Six Nations.

La partnership con Italiacamp conferma l’impegno di FIR nel percorso verso un sistema coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU, che passa anche dal rafforzamento delle relazioni con i territori, attraverso l’organizzazione di momenti di ascolto degli stakeholder FIR in vista dei Tornei maschile e femminile 2024. L’obiettivo è rendere questi grandi appuntamenti sostenibili anche dal punto di vista della loro valorizzazione sociale, dopo aver ottenuto nel 2022 e rinnovato nel 2023 la certificazione ISO20121 di evento sostenibile.

Occorre riconoscere allo sport un valore essenziale per tutta la società civile, leva strategica per lo sviluppo di nuove politiche sociali rivolte alla crescita e al miglioramento dei territori.  Siamo felici di affiancare FIR in questo percorso, perché il gioco del rugby si basa sui valori più autentici dello sport, che trovano in questa disciplina una dimensione concreta. Un passo importante per far toccare con mano a tutti gli stakeholder dello sport quanto la loro attività può generare impatto sociale ed economico” ha affermato Fabrizio Sammarco, Amministratore Delegato Italiacamp.

Il rugby, e lo sport in generale, sono un fantastico strumento per cambiare in meglio la vita delle persone. La scelta di Italiacamp come nostro impact partner ci consente di andare oltre al percepito comune, misurando in modo tangibile l’impatto del nostro sport sulla società civile e sulla nostra comunità e permettendoci di comprendere sempre di più e sempre meglio come lavorare per essere attori protagonisti nella crescita del nostro Paese. Contemporaneamente, potremo offrire un quadro dettagliato dell’impatto generato su Roma e sulle altre città che ospitano i nostri grandi eventi internazionali, garantendo un ulteriore indicatore di misurazione del nostro valore ai partner ed alle aziende che desiderano avvicinarsi al nostro sport” ha detto il Presidente di FIR, Marzio Innocenti.

07 mar 2023

Innovazione sociale e impact investing a Lecce: il Comune di Lecce e Italiacamp danno il via alla fase operativa di Officine Mezzogiorno

Le prime a partire coinvolgeranno 41 ragazzi del centro diurno Volare Alto per lo sviluppo di competenze tecnologiche e umane

07 Marzo 2023 – Sono partite le attività operative del progetto Officine Mezzogiorno, finanziato dal Fondo di Innovazione Sociale (FIS) e sviluppato dal Comune di Lecce insieme a Italiacamp e con la collaborazione dell’associazione locale The Qube.

Il progetto è stato presentato al Teatro Margherita di Bari dal Sindaco di Lecce Carlo Salvemini durante “Governare l’incertezza – Le città italiane e le sfide dell’innovazione sociale”, giornata di studi sull’innovazione sociale e l’impact investing che, partendo dalla presentazione del libro di Marco De Giorgi e Aurelio Lupo “Governare l’incertezza”, ha approfondito le esperienze del Fondo di Innovazione Sociale (FIS). L’incontro ha riunito ricercatori, esperti, decision maker, policy maker e operatori finanziari per comprendere in che modo le politiche pubbliche, partendo dai territori e attraverso le leve dell’innovazione sociale, possono creare nuovo valore superando le dicotomie pubblico-privato e profit-no profit. Tra gli altri sono intervenuti: Antonio Decaro, Sindaco di Bari e Presidente di ANCI, e Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico e all’Innovazione della Regione Puglia.

Officine Mezzogiorno è uno dei 18 progetti che sono stati ammessi alla sperimentazione operativa tra i 79 presentati in tutta Italia e nei prossimi mesi vedrà realizzate due attività progettuali per ragazzi e imprese del territorio.

  • Corsi di formazione sulle materie STEAM e per l’acquisizione di life skill.
  • Un percorso di accelerazione dedicato a dieci realtà del territorio.

Dal 6 marzo al 30 giugno, 41 ragazzi fra gli 11 e i 17 anni del Centro socio-educativo diurno Volare Alto saranno coinvolti in percorsi di formazione che consentiranno loro di toccare con mano i nuovi trend dell’innovazione tecnologica come coding, robotica, stampa 3D, realtà virtuale e, al contempo, attraverso lo sviluppo di capacità di intelligenza emotiva, accompagnarli alla riflessione sui loro obiettivi per il futuro. I corsi puntano anche a esplorare e approfondire le connessioni con le materie scolastiche per rafforzare l’interesse verso le discipline studiate e creare sinergie per migliorare le relazioni con i compagni e i docenti.

«L’obiettivo dell’esperienza che stiamo facendo in città con Officine Mezzogiorno – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini è poter raccontare questa esperienza fra dieci anni dicendo che ce l’abbiamo fatta, non che ci abbiamo provato. Ci sono in Italia tanti tentativi di investimento di risorse pubbliche per definire processi di inclusione sociale rivolti ai soggetti deboli come gli studenti a rischio di espulsione dal percorso di istruzione o che lo hanno già abbandonato. Il punto è capire quanto siamo capaci di rafforzare le reti di sostegno e garantire percorsi di protagonismo dei soggetti deboli perché possano diventare soggetti attivi». 

«Da sempre Italiacamp crede nel valore della collaborazione con le istituzioni le comunità locali, luoghi dove la creazione di impatto diventa tangibile. Con Officine Mezzogiorno lavoriamo per preservare il capitale sociale di questo territorio, a partire da quello più a rischio di marginalità, offrendo non solo una risposta ai bisogni sociali, ma soprattutto un’opportunità per il futuro dei più giovani che si basa sulla formazione e lo sviluppo di competenze» afferma Fabrizio Sammarco, Amministratore Delegato di Italiacamp.

Attraverso il finanziamento del Fondo di Innovazione Sociale (FIS) l’obiettivo è verificare l’efficacia dell’idea progettuale, della sua sostenibilità e replicabilità, tramite l’utilizzo di indicatori che misurano e valutano i risultati conseguiti e l’impatto sociale del progetto.  Come ad esempio, il SIINC, uno strumento di finanza d’impatto inedito in Italia che lega la remunerazione del soggetto attuatore al raggiungimento di risultati verificati da un soggetto valutatore indipendente, un esempio di collaborazione virtuosa tra soggetti pubblici e privati.

Dal 2021 alcune delle attività di Officine Mezzogiorno sono state anticipate con Pro Officine Mezzogiorno: percorsi di education ed empowerment rivolti ai giovani e alle realtà locali del Terzo Settore, sostenuti da Fondazione CON IL SUD e Italiacamp e realizzati con il Comune di Lecce, The Qube e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Galilei-Costa-Scarambone.

Italiacamp è una impact organization che coniuga profit e no profit per promuovere progetti a impatto sociale e sviluppare valutazioni d’impatto con numerosi partner, privati e pubblici. Sin dalle origini, Italiacamp ha come obiettivo la generazione di nuovo valore sociale e lo scouting di innovazione per cittadini, territori e comunità, lavorando in partnership con aziende, istituzioni, università e terzo settore.

L’organizzazione nasce nel 2010 come associazione di giovani universitari, a cui nel 2012 si affianca Italiacamp Srl, società che vede nel proprio capitale sociale alcune grandi aziende del Paese, tra cui Poste Italiane, Ferrovie dello Stato Italiane e Invitalia, e, come socio maggioritario, l’Associazione Italiacamp ETS.

14 dic 2022

Nasce il Polo Italiano dell’Impact Economy: Italiacamp e Open Impact al fianco di imprese e istituzioni per generare impatto

“L’impatto una bussola per orientare il futuro, oltre la sostenibilità”

Roma, 14 dicembre 2022Nasce l’alleanza tra due dei principali attori dell’ecosistema dell’impatto italiano, con la sottoscrizione della joint venture fra Open Impact, start-up innovativa e spin-off di ricerca dell’Università Bicocca di Milano e Italiacamp, impact organization che dal 2012 realizza progetti a impatto sociale con numerosi partner, privati e pubblici. 

Le due società mettono così a fattor comune i propri know-how complementari per un’offerta di servizi che permette ad aziende, organizzazioni e decisori di pianificare strategicamente l’impatto delle proprie attività, lungo tutto il ciclo di creazione di valore. Dall’analisi dei bisogni e delle opportunità alla progettazione e realizzazione di programmi d’azione impact making, costantemente monitorati e infine valutati nel raggiungimento degli obiettivi, per verificare e aggiornare il modo in cui un’organizzazione determina un impatto positivo o negativo sugli stakeholder, attraverso valutazioni di impatto sociale all’avanguardia.

La joint venture dà vita a un polo di riferimento per l’impact italiano, con oltre 50 professionisti tra le sedi operative di Napoli, Roma e Milano, unisce il know-how digitale di Open Impact – piattaforma e database proprietario – e le competenze nella ricerca e nella consulenza, con l’esperienza di Italiacamp nella progettazione di attività d’impatto in ambito formazione, innovazione e rigenerazione urbana, con partner pubblici, privati, istituzioni e università. ​​Italiacamp ha, infatti, fondato con Università Luiss l’Osservatorio di ricerca su Governance Innovations Impact Management (GIIM). Open Impact, oltre che essere spin-off, co-finanzia il programma di dottorato Business for Society dell’Università Milano-Bicocca con l’obiettivo di promuovere la ricerca nel settore impact.

Una visione comune che si rispecchia proprio nell’impegno di entrambe in ricerca e formazione universitaria. Da ultimo con l’attivazione del Master di II livello Impact Strategy & Management (MISM) presso Università degli Studi Milano-Bicocca, che partirà il 12 maggio 2023, di cui le due realtà sono partner. 

La partnership opererà in Italia e all’estero offrendo servizi di impact management a un target diversificato, dalle piccole e medie imprese alle grandi aziende, fino al terzo settore e alla Pubblica Amministrazione, con una attenzione particolare al Centro e al Mezzogiorno d’Italia, dove politiche e progetti di impatto possono rappresentare una svolta nella realizzazione di azioni di sviluppo territoriale con risultati concreti.

Pensiamo a questa partnership come a un vero e proprio campo base, il luogo dove gli esploratori più ambiziosi si incontrano e mettono a punto gli strumenti che utilizzeranno per le loro imprese più grandi”, commenta Luigi Corvo, Professore all’Università Bicocca e co-fondatore di Open Impact. “L’impatto, in ottica di sostenibilità blended, è un mare da navigare con curiosità e intenzionalità, ma soprattutto è una chiave per reinterpretare il ruolo e il valore generato da parte di tutte le organizzazioni. Ed è con questa visione comune che abbiamo voluto fortemente sancire questa alleanza con Italiacamp”, conclude.

Promuovere la cultura dell’impatto significa, infatti, anche lavorare per riconoscere e remunerare il valore sociale, ambientale ed economico, in un momento in cui – assistiamo a una evoluzione nei principi di gestione contabile e finanziaria senza precedenti, da ultimo con l’approvazione a livello europeo della Corporate Sustainability Reporting Directive.

Per Fabrizio Sammarco, AD Italiacamp e Adjunct Professor di Università Luiss “L’accelerazione nei principi di rendicontazione cui assistiamo non ha precedenti, così come la sempre più diffusa consapevolezza che ogni organizzazione è un attore di un ecosistema nel quale produce effetti positivi e negativi, e che per realizzare impatto positivo ci vuole impegno e strategia. Con Open Impact, Italiacamp vuole tracciare la direzione per sviluppare progetti di reale impatto e tecniche di rendicontazione che riescano ad agganciare il valore di un’organizzazione ai propri risultati in termini di creazione di valore, condiviso, sociale e ambientale, e non solamente economico.

 

Open Impact è una start-up innovativa e spin-off accreditato dell’Università degli Studi Milano-Bicocca che eroga servizi e sviluppa prodotti digitali per la misurazione, valorizzazione e gestione dell’impatto in una concezione di sostenibilità integrata. Nasce nel 2019 dall’incontro di esperienze e competenze provenienti dal mondo della ricerca, dell’innovazione sociale e digitale dando vita al primo database in Italia per l’impact benchmarking. Realizzato raccogliendo e sistematizzando tutte le valutazioni d’impatto open-source validate a livello internazionale, il database è pensato per accompagnare le organizzazioni nell’identificazione dell’impatto da esse generato, collegandolo ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e ad altre tassonomie di sostenibilità come BES ed ESG. 

Italiacamp è una impact organization che coniuga profit e no profit per promuovere progetti a impatto sociale e sviluppare valutazioni di impatto con numerosi partner, privati e pubblici. L’organizzazione nasce nel 2010 come associazione di giovani universitari, a cui nel 2012 si affianca Italiacamp srl, società che vede nel proprio capitale sociale Poste Italiane, Ferrovie dello Stato Italiane, Invitalia, TIM, Rcs Mediagroup, Unipol Gruppo e, come socio maggioritario, l’Associazione Italiacamp. Sin dalle origini, Italiacamp ha come obiettivo la generazione di nuovo valore sociale e lo scouting di innovazione per cittadini, territori e comunità, lavorando in partnership con aziende, istituzioni, università e terzo settore.

28 set 2022

Il valore (anche economico) dell’impatto sociale nel calcio. Italiacamp presenta la prima indagine completa su impegno di leghe e club

Il Cagliari la squadra più virtuosa e vince l’Impact Award

Promuovere azioni e campagne che abbiano impatto dal punto di vista sociale, economico e ambientale fa un gran bene al mondo del pallone e non solo in termini di reputazione. Infatti, sviluppare progetti capaci di incidere positivamente sulle comunità nelle quali leghe e club operano è anche una buona idea di business, capace di influenzare positivamente tutti gli stakeholder di quel mercato. È questo ciò che emerge dal report “Sport Sustainability e Impact Management: un’analisi dell’industria calcio europea” presentato oggi durante il Social Football Summit da Italiacamp, organizzazione che lavora con grandi realtà pubbliche e private, startup, università, centri di ricerca e organizzazioni sportive per sviluppare, comunicare e misurare progetti di impatto sociale. L’analisi prende in esame le 5 principali leghe – Premier League, Bundesliga, LaLiga, Ligue 1, Lega Serie A – e i club quotati in borsa e per la prima volta raccoglie tutte le azioni riconducibili all’impatto sociale che questi attori hanno sviluppato, restituendone uno stato dell’arte complessivo.

Sponsor, tifosi e calciatori, tutti vogliono più impatto

Come dimostrato da diverse ricerche internazionali, fra i giovani c’è una forte attenzione sociale e ambientale nelle scelte di consumo e appartenenza e questo si riflette anche nelle scelte di tifo e nelle aspettative che i giovani tifosi hanno verso i club. Che i temi sociali siano sempre più centrali per tutti gli attori dell’ecosistema, lo dimostra quello che è successo durante la Coppa del Mondo in Brasile nel 2014, quando le pesanti accuse ricevute da FIFA hanno determinato la perdita di prestigiosi sponsor. L’attenzione sociale e ambientale è quello che ha convinto il giovane calciatore spagnolo Bellerín ad andare a giocare proprio al Real Betis Balompié grazie al sostegno al progetto Forever Green che il club porta avanti con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita più̀ consapevole e attento all’ambiente, che coinvolge società e tifosi in prima persona.

Secondo quanto emerge dallo studio, dunque, dare spazio a un approccio sostenibile sarebbe utile non solo per coinvolgere di più e meglio investitori, sponsor e tifosi, categorie sempre più attente a valutare in termini di impatto positivo le proprie preferenze, ma potrebbe mostrarsi utile anche nell’ingaggio dei calciatori.

Le potenzialità dell’impatto e il ruolo delle leghe

Dal punto di vista economico, invece, l’industria del calcio rappresenta il principale sistema sportivo mondiale, con un fatturato globale stimabile in 47 miliardi di dollari, pari al 28% del giro d’affari complessivamente generato dallo sport business mondiale (FIGC su dati Nielsen, 2020). E in questo contesto il calcio europeo costituisce lo scenario più rilevante, con i ricavi totali delle 54 Top Division europee che hanno raggiunto nel 2018 i 21,1 miliardi di euro (FIGC su dati UEFA, 2020); il fatturato del comparto è cresciuto mediamente ogni anno del 7,3%, un incremento significativo se confrontato con la crescita del PIL a livello europeo ferma al 2,7%. A livello aggregato, i cinque più grandi campionati europei hanno generato 15,1 miliardi di euro di entrate nella stagione 2019/2020.

Se consideriamo, quindi, l’impatto sociale come un “acceleratore” capace di portare benefici concreti al comparto calcistico anche in termini economici, è proprio guardando i dati di settore che appare chiaro il potenziale che questo genere di attività potrebbero esprimere. A questo punto, la domanda che si affaccia dalle pagine del report, considerando gli economics significativi del settore e l’inclinazione naturale dello sport a generare impatto sociale e a coinvolgere il pubblico, è cosa potrebbe succedere se l’approccio di leghe e club all’impatto sociale fosse parte di una programmazione e come tale fosse comunicato e misurato.  La fotografia che emerge dalla ricerca, infatti, è che già oggi leghe e club hanno un’attenzione crescente verso i progetti di impatto, assecondando una sensibilità che, come sappiamo, attraversa tutta la società. Quello che ancora manca è la capacità di rendere queste iniziative parte di un disegno strategico. Sotto questo punto di vista, la ricerca lascia intravedere per le leghe, in questo percorso di maturazione verso la programmazione e misurazione dell’impatto sociale, un ruolo abilitante, riconoscendole come organo di raccordo e coordinamento dei diversi club, considerando la responsabilità̀ che ricoprono nell’essere promotrici di cambiamento strategico e organizzativo per i singoli club.

L’esempio del Borussia Dortmund

Non mancano comunque gli esempi virtuosi a livello di club. In questo contesto il Borussia Dortmund rappresenta la buona prassi che implementa e sviluppa pienamente il processo di impact management nell’organizzazione e che, in questo, viene percepito positivamente dagli stakeholder di riferimento. Il BVB ha, infatti, un sistema strutturato di reportistica non finanziaria, un sistema interno di governance volto a integrare a livello top-down e bottom-up i principi di sostenibilità̀ ambientale e impatto sociale, e un piano d’azione strutturato su sostenibilità̀ e impatto, che prende forma attraverso le iniziative promosse dal club non solo sul territorio nazionale, ma anche internazionale, e attraverso l’operato della Fondazione connessa alla società̀ e costituita per questo specifico scopo.

 Al Cagliari l’Impact Award

L’attenzione all’impatto non è appannaggio solo dei grandi club ma è un trend ormai in via di consolidamento: applicando alle squadre nostrane il modello di gestione dell’impatto messo in luce nell’analisi, emerge l’ottima performance del Cagliari, a cui è stato assegnato il primo Impact Award SFS 2022 by Italiacamp. Il club rappresenta un esempio virtuoso dell’ecosistema calcistico, avendo sviluppato negli anni un processo strutturato di impact management con professionisti interni dedicati, un piano d’azione orientato all’impatto oltre che un’attività di comunicazione trasparente dei risultati raggiunti grazie alla redazione del Bilancio di Sostenibilità, dimostrando impegno concreto nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che coinvolgono i tifosi e tutte le categorie di stakeholder.

“Bisogna abbandonare la tendenza che ancora persiste nell’approcciarsi a impatto e sostenibilità con azioni spot, avviando riflessioni più strategiche e integrate nel business primario. Ed è anche per questo motivo che quest’anno abbiamo voluto istituire l’Impact Award, con la collaborazione di Social Football Summit, per dare un segnale concreto di come l’impatto sociale e la creazione di valore siano ormai sensibilità sempre più consolidate, e in cui lo sport, e il calcio in particolare, può giocare un ruolo fondamentale grazie alla sua naturale vocazione a creare socialità, condivisione e comunità”  ha affermato Leo Cisotta, Marketing & Business Development Director Italiacamp.

L’Impact room di Italiacamp al Social Football Summit

L’analisi è stata discussa durante i talk organizzati nell’Impact room, uno spazio di approfondimento e dibattito dedicato a questi temi, ideato e gestito da Italiacamp a cui hanno partecipato oltre 150 persone e durante la quale sono intervenuti fra gli altri Fabio Poli – Direttore Organizzativo AIC, Max Van Den Doel – Chief Marketing Officer AS Roma, Rocco Giorgianni – Segretario Generale Fondazione Milan e Lorenzo Coruzzi – Associate Director Brand Finance, Marco Francesco Mazzù – Professor of Practice di Marketing e Direttore Master in Sport Management Università Luiss.

31 lug 2022

Officine Mezzogiorno: al via la sperimentazione di innovazione sociale a firma Comune di Lecce-Italiacamp

Il progetto è tra i 18 ammessi alla seconda fase del Fondo Innovazione Sociale (FIS) della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Lecce, 30 luglio 2022 – È stato ammesso al finanziamento del Fondo di Innovazione Sociale (FIS) il progetto Officine Mezzogiorno, presentato dal Comune di Lecce in partnership con Italiacamp con il quale verrà sperimentato per la prima volta in Europa lo strumento di finanza d’impatto Social Impact Incentive (SIINC). Officine Mezzogiorno è uno dei 18 progetti che accedono alla sperimentazione operativa tra i 79 presentati da tutta Italia. Quattrocentocinquantamila euro per contrastare l’esclusione sociale e l’abbandono scolastico.

Il progetto Officine Mezzogiorno è stato sviluppato dal Comune di Lecce – pubblica amministrazione proponente – insieme a Italiacamp in qualità di soggetto attuatore e con la collaborazione dell’associazione locale The Qube, con uno studio di fattibilità finanziato dalla prima fase del Fondo di innovazione sociale. Alcune delle attività del progetto sono inoltre già state messe in campo con Pro Officine Mezzogiorno: percorsi di education ed empowerment rivolti ai giovani e alle realtà locali del Terzo Settore, sostenuti da Fondazione CON IL SUD e Italiacamp e realizzati con il Comune di Lecce, The Qube e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Galilei-Costa-Scarambone.

Adesso, parte la seconda fase, con la realizzazione della sperimentazione finalizzata alla verifica sul campo dell’efficacia dell’idea progettuale, e della sua sostenibilità e replicabilità, tramite l’utilizzo di indicatori che misureranno e valuteranno i risultati conseguiti e l’impatto sociale del progetto. Proprio a questi indicatori è connesso il SIINC, uno strumento di finanza d’impatto – inedito in Italia – che lega la remunerazione del soggetto attuatore al raggiungimento di risultati verificati da un soggetto valutatore indipendente.

Il Fondo Innovazione Sociale, gestito dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, punta a rafforzare la capacità delle pubbliche amministrazioni di realizzare azioni di innovazione sociale, sviluppando un processo in grado di coniugare risultati sociali e finanziari e basato su una virtuosa interazione tra soggetti pubblici e privati.

Si apre una nuova fase del progetto Officine Mezzogiorno, finalizzato a potenziare la capacità delle organizzazioni sociali della città di generare un impatto positivo e concreto – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salveminiringrazio Italiacamp per l’impegno finora profuso, il cui valore è stato ancora una volta riconosciuto con il finanziamento assegnato dal Ministero della Funzione Pubblica che consentirà di sperimentare attività di contrasto all’esclusione sociale e all’abbandono scolastico”.

L’impatto sociale è la bussola che orienta l’attività di Italiacamp, per questo Officine Mezzogiorno nasce prima come contenuto e solo dopo come contenitore – dichiara l’Amministratore Delegato di Italiacamp Fabrizio Sammarco – In questa fase di sperimentazione di Officine Mezzogiorno continuiamo a lavorare per rispondere ai bisogni sociali del territorio e così poi accedere alla terza fase di consolidamento, per poter ampliare e replicare il progetto, creando un impatto positivo per un territorio con enormi potenzialità di cui vogliamo contribuire a preservare il capitale sociale”.

L’accesso alla terza fase del FIS contribuirà alla nascita dell’hub Officine Mezzogiorno, frutto della rigenerazione dell’’officina degli autobus antistante alla stazione di Lecce. Nello spazio, luogo di innovazione sociale, confluiranno le attività di formazione.

 

Per ulteriori informazioni su Italiacamp:

Elisabetta Pessano | Chief Communications Officer

e.pessano@italiacamp.com

+39 345 712 6772

Domenico Laurenda | Communications Specialist

d.laurenda@italiacamp.com

+39 333 322 1425