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21 lug 2015

Innovazione Sociale: la tua idea da sola non vale niente!

L’Innovazione Sociale ci insegna che per individuare nuove soluzioni a problemi sociali dobbiamo partire dalle nostre idee e dal modo in cui le condividiamo

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Perchè per l’individuazione di nuove soluzioni a problemi sociali dobbiamo partire da noi, dalle nostre idee e dal modo in cui le condividiamo.
Quanto vale un’idea? Come possiamo valutare la bontà e la qualità di un’idea, soprattutto quando essa è ancora in uno stadio primordiale, puramente concettuale? Domande queste che, se applicate al mondo del business, diventano cruciali. È dalle prime risposte che si danno a queste domande che un imprenditore/manager decide se investire o meno tempo e risorse in un nuovo progetto.

Spesso la decisione di investire in un’idea induce ad affezionarci all’idea stessa, a sentirla nostra e soltanto nostra. E così come ogni altra cosa che ci appartiene, siamo noi a decidere se e come condividerla. Questa tendenza è probabilmente insita nella natura stessa dell’uomo, ma sappiamo bene (o almeno dovremmo) come essa non funzioni quando si parla di idee, anzi in tale contesto è valido l’esatto contrario – ricordate la storiella delle mele e delle idee? Ecco.

Ho con me la croce e delizia di risiedere all’estero e da poco più di un anno sto vivendo un’immersione in uno dei maggiori epicentri mondiali dell’innovazione, tecnologica e sociale. Qui ho realizzato come la tendenza alla condivisione – soprattutto se parliamo di idee di business – sia strettamente collegata ad aspetti culturali che caratterizzano un determinato ecosistema. Per quanti abbiano avuto l’occasione di vivere in Silicon Valley (ma poi, in fondo cos’è la Silicon Valley?), sicuramente avranno notato con quanta facilità ci si imbatte in gente con un’idea di business e in cerca o di un co-founder o di persone da aggiungere a un team di progetto. Tralasciando i discutibili titoli che alcune persone si attribuiscono (creativi, visionari, idea-generators, startupper, ecc.), è indubbia la facilità con cui si può entrare in contatto con una miriade di idee e persone bramose di condividere queste idee. E mai nessuno sembra anche solo lontanamente intimorito dall’idea che la “sua” idea possa essere rubata. Mi sono chiesto allora cosa spingesse queste persone a un approccio così deliziosamente sfacciato. E mi sono dato un paio di parziali e limitate risposte.

– L’imprenditorialità è uno sport di squadra
Sulle caratteristiche dell’imprenditore e sulle sue doti di leadership c’è una letteratura sconfinata, che parte da Schumpeter e arriva ai giorni nostri. Ma anche il più grande degli imprenditori deve il proprio successo alle persone che ha intorno. In fondo cosa sarebbe stato Steve Jobs senza Tim Cook o Sir Jonathan Ive ? E trovare il partner perfetto, costruire il team con il giusto mix di competenze, non è impresa semplice e richiede molto lavoro non solo in termini di networking, ma soprattutto in termini di creazione di un legame di fiducia con l’altro.

– Il valore di un’idea non è definito da noi, ma dall’utente finale
L’unico modo per capire il valore di un’idea è testarla. Il modo più semplice per testare un’idea è quello di condividerla. Come per ogni esperimento, maggiore è il campione di analisi, più ricca sarà la raccolta di dati e feedback che potranno validare (o smentire) la nostra idea – e di conseguenza capirne il valore.

– Rassegniamoci, non possiamo che facilitare il sesso tra idee
A ben guardare, la storia del mondo e lo sviluppo della civiltà si fonda su come le idee fanno sesso tra loro. È qualcosa che non possiamo fermare, bensì dovremmo sempre più incoraggiare. È il contesto odierno che ce lo impone, in quanto membri della società della conoscenza e creatori/fruitori di una sempre più crescente economia della condivisione.

Prima dei grandi dibattiti sull’innovazione sociale, sullo sviluppo (o rivalorizzazione) di una via italiana all’imprenditorialità, sulla creazione di ecosistemi, filiere e distretti economici, sul ruolo dei policy-maker nel regolamentare il libero mercato… prima di tutto ciò c’è la voglia di innovare. E la condivisione delle nostre idee è, se vogliamo, la particella più piccola, il bit, il nucleo fondante dell’innovazione sociale.