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20 giu 2018

La Finanza d’Impatto soddisfa il 90% di chi investe

Di qualche giorno fa è un articolo del Sole 24 Ore sul tema, che descrive uno stato dell’arte della finanza d’impatto più che positivo: il mercato infatti non solo si consolida, ma si avvia verso un’importante diversificazione

Finanza d'Impatto

Se ci seguite da almeno un paio di anni, conoscerete sicuramente l’attenzione che abbiamo dedicato al settore Impact sia realizzando il Bilancio d’Impatto della AS Roma, che attraverso un lavoro di educazione e formazione, avviando il corso Impact & Integrated Reporting e il laboratorio Investing for Good (entrambi presso la LUISS Guido Carli). Di qualche giorno fa è un articolo del Sole 24 Ore sul tema, che riprendendo il lavoro di ricerca realizzato dal Global Impact Investing Network e descrive uno stato dell’arte della finanza d’impatto più che positivoil mercato infatti non solo si consolida, ma si avvia verso un’importante diversificazione

Il Global Impact Investing Network ha intervistato, nel suo ultimo Annual Survey, 229 investitori che hanno asset per 228 miliardi di dollari e che, nel 2017, hanno investito 35 miliardi con 11mila deal e hanno intenzione quest’anno di aggiungere un altro 8% di capitali. Risultati più che positivi se raffrontati anche al 2016 quando il totale degli asset era di 114 miliardi di dollari e capitale investito era di 22,1 miliardi. Crescono dunque i volumi degli investimenti a impatto sociale. Ma anche il livello di diversificazione. I settori prevalenti sono servizi finanziari, energia e microcredito. Mentre le allocazioni sono cresciute attraverso tutti i settori e gli stati negli ultimi cinque anni (a un tasso annuo del 13%), l’incremento è stato particolarmente forte nelle nicchie storicamente minori come educazione, cibo e agricoltura – guardando i settori- e in Oceania e Sudest asiatico – considerando le aree geografiche – a indicare un’espansione negli interessi degli investitori. 

Anche il quadro degli investitori è molto variegato: da fondi a fondazioni, passando per banche, family office, fondi pensione e compagnie assicurative che non investono solo nella finanza d’impatto (un terzo investe anche nel mercato tradizionale). Con ottimi risultati.

La maggioranza degli intervistati si dichiara di aver avuto un ritorno in linea o superiore alle aspettative di impatto (97%) e di performance finanziarie (91%). 

Come ben sappiamo, il nodo cruciale di questo mercato è proprio la misurazione dell’impatto generato da un determinato investimento: come se ne può misurare il ritorno in termini di impatto culturale, sociale e ambientale? Come noi, anche altri soggetti si stanno interrogando sulla questione.

La grande questione del settore resta la misurazione dell’impatto, dove viene messo in campo un mix di strumenti dalle metriche proprietarie, a informazioni qualitative. Tre quarti decide i target di impatto per taluni o tutti gli investimenti per tracciare così il progresso verso gli obiettivi sociali e ambientali. E ancora il 76% degli investitori traccia le performance rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile, fissati dalle Nazioni Unite. 

Dopo aver scattato questa fotografia al settore, non ci resta che continuare a esserne attori protagonisti. Restate sintonizzati, perché presto avremo parecchie news sul tema!

Potete leggere l’articolo originale pubblicato sul sito del Sole 24 Ore da Alessia Maccaferri il 15 giugno 2018 a questo link