Cerca

 

Accesso Socio

Rinnova la tua iscrizione, paga la tua quota associativa.

Non sei ancora registrato? Registrati ora

Accesso Ideatore

Carica le tue idee o partecipa alle call ItaliaCamp

Non sei ancora registrato? Registrati ora

10 feb 2016

#InnovareCon Riccardo Luna: cambiare questo Paese è difficile, ma va fatto

Nella giornata di martedì 9 febbraio, ItaliaCamp ha ospitato nei nostri uffici il Digital Champion Riccardo Luna, per il primo #InnovareCon dell’anno

Riccardo Luna

Nella giornata di martedì 9 febbraio, abbiamo ospitato nei nostri uffici il Digital Champion Riccardo Luna, per il primo #InnovareCon dell’anno, il nostro format dedicato all’innovazione in tutte le sue diverse sfaccettature.

Cercando di unire tradzione innovazione, abbiamo realizzato un cruciverba, in modo che il nostro ospite, risolvendolo, potesse dare libero sfogo alle capacità di storytelling.

Nel 2011, c’erano stampanti 3D enormi che stampavano bicchieri minuscoli. Sembrava fantascienza. 

Così è iniziato un viaggio durato circa un’ora e mezzo, un continuo andirivieni tra passato, presente e futuro del nostro Paese in cui Riccardo Luna, ci ha guidato tra i meandri dell’agenda digitale e della regolamentazione dei droni, nei fablab che stanno nascendo in tutta Italia e nelle riunioni con i rappresentanti delle istituzioni in cui ci si programma il futuro digitale del Paese. 

Quando è arrivato Wired Italia alcune parole come startup e fablab non esistevano nel nostro vocabolario

Muovendoci tra la nascita della stampa di Gutenberg e quella a 3D, ci siamo anche dati un appuntamento, l’internet day del 30 aprile, per festeggiare i trent’anni di rete in Italia: Riccardo Luna ci ha infatti raccontato di come proprio in quel giorno del 1986 per la prima volta in Europa alcuni computer furono connessi a internet, usando come paesi “test” Gran Bretagna e Italia, in particolare Pisa, dove si connetterono due professori universitari. Così abbiamo avuto il pretesto di guardare ai prossimi quattro anni, con la proposta di espandere in tutto il paese la banda larga entro il 2020 e di vedere, al tempo stesso, come è cambiato il vocabolario dell’innovazione: fino al 2011 infatti parole come maker, fablab, droni erano pressoché sconosciute, mentre oggi sono keyword sinonimo di crescita e sviluppo. 

Ogni tecnologia può essere pericolosa: c’è sempre paura per le cose nuove, ma è il fattore umano che cambia le cose, non la tecnologia in sé.

Sfogliando i ricordi passati e alla programmazione del futuro non potevamo non chiederci quale sia il nostro rapporto con la tecnologia, Riccardo Luna ci ha allora raccontato di come in Inghilterra, quando le prime automobili iniziavano a circolare, dovevano essere segnalate con delle bandiere rosse a indicarne la pericolosità: ogni nuova tecnologia può spaventare, ma è il fattore umano a cambiare le cose, non le tecnologie in sé.

In Italia c’è troppa retorica del Gattopardo: se togliamo il sogno alle persone, che motivo hanno di alzarsi la mattina per volercela fare? Cambiare questo Paese è una fatica pazzesca, ma bisogna pur tentare di farlo.

Di certo, sappiamo tutti quanto cambiare questo Paese sia difficile, per questioni culturali, burocratiche, sistemiche, ma bisogna tentare di farlo: non possiamo permetterci di togliere un sogno in cui credere a tutte le persone che si svegliano la mattina con l’idea di cambiare le cose

Foto tratte da Twitter, tutto l’incontro è rivedibile a questo link