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06 lug 2017

Innovazione in Scena: un palcoscenico per raccontare l’innovazione

Con la Fondazione ItaliaCamp abbiamo deciso di andare in un teatro per riproporre l’antico e innato legame tra il racconto in tempo reale e il luogo fisico della rappresentazione

Innovazione in Scena

Un uomo è al centro. Tutto l’intorno tace. 

Racconta una scena, una storia, e tutti seguono col fiato sospeso. Attenti a ogni piccola, minima, inflessione di voce capace di suscitare immagini e visioni. E quando la storia tace, intorno si crea silenzio, come uno spazio per pensare e, ancora meglio, dare vita, dentro ciascuno, a una visione di racconto. 

È l’essenza del teatro che ritrae e rappresenta, o almeno ci prova con grande sforzo di verosimiglianza, dinamiche, paradossi, contraddizioni, allegorie e follie delle dinamiche umane. Una dopo l’altra, senza esclusione di colpi. 

È un qualcosa che oggi sembra distante, distratti e assorti come siamo, e a tratti addirittura incomprensibile. 

Ma non serve ricordarci di Goldoni, dell’irriverenza di Plauto o ancora di Eduardo e Pirandello perché il teatro, o meglio ancora l’immagine che ne abbiamo come racconto fatto di voce e movenze degli attori, ce lo portiamo dentro, in ogni cosa che facciamo, pensiamo, scriviamo

Dai gesti di quando asseriamo, imprechiamo, e, addirittura amiamo. Dall’inflessione della voce tradita dalle emozioni calde e fredde e dalle conseguenti pause di respiro che disegnano, anche solo per pochi frammenti, il silenzio in un dialogo. 

Il teatro, insomma è qualcosa che abbiamo vicino da sempre ma come accade con le cose vicine ce ne dimentichiamo. E tutto questo viene fuori spontaneamente, quando siamo in una riunione di lavoro, in una conferenza, in un evento, come in un pitch o in un talk, dove prendiamo parola di fronte a un certo numero di individui che, con noi, diventano protagonisti perché, attraverso emozioni che percepiamo da sguardi e respiri, contribuiscono a quello che diciamo e soprattutto al modo in cui lo diciamo. 

Con la Fondazione ItaliaCamp abbiamo deciso di andare in un teatro proprio per riproporre questo antico e innato legame tra il racconto in tempo reale, e per questo irripetibile, e il luogo fisico della rappresentazione. Ma non semplicemente per avere una location glamour o per effetti di scena. Il nostro intento è quello di “dare palcoscenico” a quelli che sono in questo momento i migliori percorsi ed esperienze di innovazione esistenti nel nostro Paese nell’intento di promuoverle e contribuire a generare, attraverso la loro divulgazione al pubblico, positivi impatti. 

Grazie all’intervento di speakers autorevoli delle istituzioni, delle aziende, della ricerca e delle startup innovative – tra cui Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia e Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia, Paola Catapano, divulgatrice scientifica e audiovisual production manager presso il CERN di Ginevra, Laura Caruso e Ilaria Margutti, protagoniste del progetto di rigenerazione urbana “CasermAttiva”, Luca Coffari, Sindaco di Cervia, Gabriele Grecchi, founder delle startup di ingegneria tissutale Silk Biomaterials, Pierluigi Paracchi, investitore, esperto di trasferimento tecnologico e fondatore di Genenta, spin-off di genetica del San Raffaele di Milano, Stefano Tresca, founding member e mentor dell’incubatore di startup londinese “Level 39” – lo faremo raccontando quello che facciamo, ogni giorno, nell’ambito dei programmi di innovazione che portiamo avanti e realizziamo insieme a soci e partner (valorizzazione ricerca scientifica, open innovation, rigenerazione urbana). 

“L’Innovazione in Scena” rappresenta quindi uno dei modi migliori per raccontare alcuni casi di successo e, soprattutto, far emergere le sinergie chiave, le interlocuzioni, le piattaforme di approccio e pensiero innovative capaci di facilitarle e attivarle. E così come accade in ogni racconto, vengono fuori anche gli ostacoli, le difficoltà, o meglio ancora i contrasti che all’inizio impediscono che opportunità diventino prospettive. 

E per questo il teatro è il luogo migliore in cui stare: con Bernard Shaw, cos’è il teatro se non, in essenza, la rappresentazione di un conflitto tra un prima e un dopo, tra due elementi che alla fine trovano una formula di dialogo e sinergia?