09 set 2020
Nel Global Handbook of Impact Investing l’analisi ItaliaCamp-Università Magna Graecia sull’ecosistema italiano delle startup
Mappate oltre trecento startup per misurare quali sono i settori più pronti per attrarre investimenti a impatto sociale, nel paper che trae origine da uno studio dell’impact team di ItaliaCamp
Sarà pubblicato a dicembre 2020 il Global Handbook of Impact Investing: Solving Global Problems Via Smarter Capital Markets Towards A More Sustainable Society, una guida sul fenomeno sempre più rilevante a livello mondiale, destinata a essere un punto di riferimento per università, investitori e istituzioni. La redazione è stata curata da Elsa de Morais Sarmento e Paul Herman, leader nell’impact investing e CEO & Founder di HIP Investor Ratings + Portfolio, organizzazione che elabora rating degli investimenti.
Trenta capitoli, realizzati con il contributo di quarantasei autori, tra cui il team impact di ItaliaCamp – composto da Elisabetta Scognamiglio, Ludovica Testa e Lorenzo Liotta – che insieme ad Alessandro Rizzello, docente di Finanza sociale e sostenibile all’Università Magna Graecia di Catanzaro, hanno curato la stesura di Understanding the demand for impact investments: insights from italian market.
Il paper, che trae origine da una analisi interna ItaliaCamp, rappresenta un primo studio sulla domanda di investimenti a impatto e sulla prontezza delle startup italiane a ricevere questo tipo di investimenti, e ha coinvolto più di trecento startup di ventidue differenti settori.
Lo studio nel 2019 è stato accettato nell’ambito della call for paper del ACRN Oxford Research Center e presentato nel corso della diciassettesima edizione della Finance, Risk and Accounting Perspectives Conference tenutasi il 23-25 settembre 2019 presso la Hanken School of Economics di Helsinki.
Nello specifico, lo studio analizza il mercato della domanda di investimenti a impatto nel contesto italiano, per comprendere se e quali siano i settori attualmente pronti nel nostro Paese a ricevere capitali a impatto. L’analisi è stata circoscritta al segmento delle startup italiane e sono state identificate quali sono le principali caratteristiche strutturali e di business che caratterizzano organizzazioni potenzialmente destinatarie di investimenti a impatto.
Presupposto dell’indagine è stata la considerazione che, sebbene il tema dell’Impact Investing abbia ricevuto sempre maggior attenzione nell’ambito della ricerca universitaria e nei report di settore, queste indagini si siano concentrate perlopiù sul lato dell’offerta di investimento, piuttosto che sulla domanda.
Inoltre, le analisi sinora condotte sulla domanda di investimenti a impatto sociale sono state limitate a imprese e organizzazioni mission centered, ovvero quelle organizzazioni dotate di un preciso riconoscimento formale, come imprese sociali, b-corp, ONG.
Lo studio vuole invece aprire la strada a una valorizzazione nell’analisi accademica delle imprese che perseguono obiettivi e condotte a impatto sociale e ambientale, indipendentemente dal loro inquadramento legale.
Per maggiori informazioni: Elisabetta Scognamiglio, e.scognamiglio@italiacamp.com