18 ott 2016
Muhammad Yunus, la Grameen Bank e la Microfinanza
La storia della Microfinanza e del suo ideatore Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace nel 2006
È il 1974 e il Bangladesh viene colpito da una terribile carestia. I villaggi rurali sono in ginocchio e come spesso accade in questi casi, la produttività delle zone agricole è in frantumi. Ma in questo periodo di profonda difficoltà economica e umanitaria, Muhammad Yunus, una nostra vecchia conoscenza, laureato in economia all’Università statunitense Vanderbilt, ha un’idea concreta per risolvere la situazione dal basso. Decide infatti di concedere un piccolo prestito a un ristretto gruppo di famiglie in modo che con quei pochi soldi queste possano costruire piccoli oggetti da vendere nei mercati della zona.
L’idea alla base del gesto caritatevole è semplice ma si rivela di un’efficacia senza precedenti: concedere prestiti a un’ampia fascia di popolazione altrimenti esclusa dal credito perché composta da individui e famiglie non solvibili, può porre un freno alla crescita della povertà nelle aree rurali del Paese.
È su queste fondamenta che viene avviata la Grameen Bank, la Banca del Villaggio, la prima banca mondiale a occuparsi di microcredito creata dallo stesso Yunus e dal Dipartimento per l’Economia Rurale dell’Università di Chittagong. Il nuovo metodo di concessione del credito per i poveri delle campagne funziona: nel 1976 i villaggi della zona hanno accesso ai servizi bancari e solo tre anni dopo la zona di sperimentazione viene estesa grazie anche al supporto del Governo. Nel 1983 il Parlamento, in seguito al costante successo dell’istituto, decide di trasformarla in una banca indipendente.
Nonostante un periodo di relativa crisi attraversato negli anni ’90, la banca ha ripreso i suoi ritmi, continuando a espandere la propria attività in tutta la nazione e ispirando migliaia di progetti simili in tutto il mondo. Nel 2006 Muhammad Yunus e la sua banca vengono così insigniti del Premio Nobel per la Pace.
Oggi la Graamen Bank è nazionalizzata (il Governo possiede il 6% della proprietà, mentre il restante 94% rimane ai clienti finanziati). Nel corso degli anni sono stati sostenuti da 2.185 filiali in 69.140 villaggi, un totale di 6,39 milioni di indigenti, di cui il 96% sono donne. L’esperienza della Graamen Bank ha avuto un’importanza cruciale non solo in Bangladesh e non solo per il suo ruolo d’esempio e ispirazione in tutto il mondo; ma anche perché ha sdoganato per la prima volta sul piano pratico, tante teorie e sperimentazioni relative al microcredito e alla microfinanza.
Con questi due termini infatti, si intendono tutti quei servizi finanziari offerti da istituti bancari specializzati a clienti che sono reputati non solvibili e che altrimenti non avrebbero accesso al credito, dato che tali operazioni non risulterebbero economicamente vantaggiose per l’istituto stesso.
Ad oggi le cosiddette Banche dei Poveri concedono prestiti in tutto il Terzo Mondo a piccoli artigiani, commercianti, coltivatori che con contributi equivalenti a pochi euro riescono ad avviare delle attività indipendenti o a migliorare quelle esistenti. Visto il successo di questi istituti, e colpevole anche la crisi che nel 2008 ha colpito il mondo occidentale, sistemi simili al microcredito, come il microrisparmio e il micropagamento, sono stati importati anche in Europa e negli Stati Uniti. La microfinanza in senso lato, sperimenta così una nuova visione dell’economia che punta a garantire un impatto sulla comunità non solo economico, ma anche etico e sociale.
La microfinanza in senso lato, sperimenta così una nuova visione dell’economia che punta a garantire un impatto sulla comunità non solo economico, ma anche etico e sociale.